Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   anche direttamente e senza neppur ricorrere all' inconcepibile. La più grossa bestialità che vi sta nascosta mi sembra questa, che mentre gli hegeliani si danno gran vanto di superare con essa gli opposti e poter giungere così all'unità e omogeneità del mondo, — per cui il Croce afferma che Hegel avvera il detto di Goethe che il mondo è tutto di un getto senza nucleo e corteccia, — essi cominciano proprio coll'accettare come veramente esistenti e giustificate moltissime di quelle opposizioni che poi tentano di superare. Chi vuol conciliare due persone riconosce, per questo solo fatto, ch'esse sono in discordia, mentre nel caso dei concetti non sempre si tratta di veri e propri opposti ma di espressioni diverse di una stessa cosa o tutt'al più di concetti diversi ma non necessariamente contrari.
   E vero che il Croce fonda la sua critica di Hegel soprattutto sulla confusione che questi avrebbe fatto tra il nesso degli opposti e il nesso dei distinti, applicando a questi ultimi gli stessi procedimenti che valgono solo per gli altri ma non è men vero che il Croce accetta senz'altro come opposte alcune concezioni che sono diverse formulazioni di una medesima concezione o soltanto distinte. Parlando, ad esempio, del problema degli opposti nella storia della filosofìa, egli mette come opposti i materialisti considerati come tipo dei monisti e gli spiritualisti presi come rappresentanti dei dualisti (cfr. 12, 15, 33) mentre sappiamo tutti quanti che ci sono stati dei materialisti pluralisti (es. alcuni presocratici) e degli spiritualisti monisti (Berkeley ecc.). Gli hegeliani si affrettano troppo, insomma, a considerare come opposti certi concetti e si sbracciano a conciliare delle opposizioni che bastava semplicemente smascherare.
   Ma pure tirando via in queste pregiudiziali di metodo, per le quali le menti Hegeliane non hanno nessuna inclinazione, è un po' difficile accettuare la dialettica come spiegazione metafisica del mondo. Se Hegel si fosse limitato a introdurre quest'idea del movimento nella nostra concezione dell'universo avrebbe fatto un