il senso di hegel
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stare quell'amore del moto e della rapidità che oggi ha raggiunto lo stato frenetico coll'automobilismo ed Hegel ebbe il merito di portare questa fremente reazione allo immobilismo dell 'ancien regime nella filosofia come più tardi il Darwin ebbe a portarla nella biologia.
L'hegelianismo, ne convengo senza ipocrisia, non si spiega tutto con la soddisfazione che dà a questi sentimenti ma è dovuto anche ad altre cause, non solo estetiche, ma piuttosto morali. Esso corrisponde, infatti, a quel bisogno che gli uomini hanno avuto in ogni tempo di creare un mondo sui generis, posto al di là e al disopra del mondo dei sensi e del mondo scientifico, il quale, perciò, fosse per sua stessa natura sottratto agli attacchi della critica e alle smentite dell'esperienza e in cui fosse possibile dar libero sfogo a credenze e a sentimenti di ogni genere. Questi mondi metafisici, creati dai filosofi, hanno nella città del pensiero la stessa funzione che avevano le chiese nel medioevo, godono, cioè, del diritto di asilo e quando un delinquente di fronte alla scienza o all'esperienza immediata si rifugia là dentro i filosofi lo ricoprono col loro mantello e non solo gli salvano la vita ma pretendono sottrarlo a ogni pena.
Io potrei continuare questa specie di abbozzo di una psicologia del perfetto hegeliano ma preferisco tentare una delle imprese più difficili che conosca, cioè dare un senso pragmatista alla dialettica di Hegel. Dal momento che non si riesce a vedere quale sia il significato suo proprio si può spingere la benevolenza fino a prestargliene uno nostro.
III.
Quando ho parlato del famoso concetto filosofico — il quale è insieme l'Iside, l'araba fenice e il Profeta Velato dell' hegelianismo — ho criticato implicitamente la dialettica, in quanto questa si ciba unicamente di quei tali concetti. Ma della dialettica si può dir male