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leonardo
si presenteranno dinanzi e eh' io potrò prevederle e perciò modificarle.
Io chiamo la chimica una scienza adeguata al reale perchè quando, dopo aver letto una descrizione del platino io mi trovo per la prima volta davanti a un pezzo di platino potrò, dopo osservazioni e verifiche guidate dalle mie conoscenze anteriori, riconoscerlo come tale e saprò che se io fondo una certa quantità di cloro con una certa quantità di mercurio otterrò un altro corpo il quale avrà dei caratteri più o meno simili a quelli del cloro e del mercurio e potrà servire a determinati usi. Nella filosofia, però, non troviamo niente di tutto ciò. Nessuno ha mai incontrato per la strada il concetto, per quanto Hegel dica che l'idea ha le gambe, e il concetto bisogna ricavarlo, pensando, dalle cose particolari ed avviene sempre che dalle stesse cose si possono ricavare i concetti più diversi, come insegna tutta quanta la storia della scienza e della filosofia. E i concetti filosofici non ci servono neppure a prevedere perchè se mi convertissi domani all' hegeliani-smo nessuna delle mie previsioni sarebbe cambiata e proverei soltanto delle emozioni intellettuali diverse da quelle che provo attualmente.
E già stato detto più volte che il berkeleyano arrabbiato si guarda dal camminare contro un muro quanto il materialista benché creda che il mondo è composto unicamente di fatti spirituali.
Questa prima analisi, dunque, ci mostra che il concetto filosofico o è impensabile o è un concetto generale come gli altri ; che è completo solo a patto di non dir niente e nient' affatto adeguato al reale, in qualunque modo s'intenda questa espressione.
Resterebbe da vedere la famosa dialettica ma di questa parlerò più oltre tentando di darle un senso che non è certamente nè quello voluto da Hegel né quello inteso da Croce. Ora voglio tornare, per qualche momento, al problema da cui ho preso le mosse e cercare qual' è il contenuto emozionale, il significato morale