GIOVANNI PAPINI
il tragico quotidiano
FIRENZE - Francesco Lumachi, Editore - FIRENZE
Lire 3,00
« U11 libro stiano, strambo, antiborghese per ceoollenza, un libro elio ha tutto il coraggio della sua follia, alla buon'or»! ». E. Cokbaoini (Oior-Itale d'Ilalia, 24 giugno 1906).
« L'expression de l'element inapernu de la vie, quo M. 1'. a tianspol'té dans la litterature italienne, parfois avoc uno force i,u'elle n'a pas Irouvó souvent ailleurs, sutìit à faire de 00 livre une ceuvre remarquable (il raro parmi nous. Chaque leoteur trouvera la pago a laquelle il dovrà quelque ehose ». G. Amkmiola (Iievtie du Noni, juillet-aout 1906, p. 41).
« Non v'è libro in Italia, ora, stampato con quelle singolari fratturo di linoe tipografiche e quelle curiose ripetizioni di sillabe e di accenti elio si dioono poesia, clie contenga tanta poesia quanto la prosa del Traijii-o Quotidiano t. G, Priìz/.olini (Perseveranza, 17 luglio 1906).
« 11 nuovo libro del P. non si chiude che con l'anima gonfia da un diverso turbinare di sentimenti: emergono nitidamente gioia, sgomento, desiderio ». A. Tarchiani (Il Regno, 12 luglio 15106).
« Gian Falco è un audace palombaro, uno scavatore delle profumiila dell'anima; egli cerea la perla moravigliosa. Se guarda i domini dell'uomo, lo fa con occhio diverso dagli altri; 6 il poeta cho illumina, rivelando, la magnificenza d'un sogno elio può farsi realtà, d'un vicino trionfo ». K. M. Marlin! [Nuova limi-ila, 10 luglio 1906).
« Il P. ha fatto non soltanto un libro di poesia intima, ma anello un'opera di ammonizione, d' incitamento por molti uomini ». K. Cucchi (hlca Liberate, l!> maggio 1906).
« Le prose eli'egli aduna ili questo libro non sono delle astrazioni, ma dello sintesi, degli stati d'animo e degli stati d'umanità, degli istanti, dei momenti che possono anulio essere eternità ». <». Va.nmcof.a (Popolo ttittftjuo, 23 giugno 1906).
« Io ho molta stima dell'ingegno del l'., ma noto con dispiacere in ini una smania, che diventa sempre più violenta, di mostrarsi originale a ogni eosto ». L. PiRANDKM.o (Nuora Antologia, 16 giugno 1906).
« Un libro cho poolii intenderanno ». M. Missiboi.i (Rinascimento, 20 maggio 1906).
« li un libro audace e originale che non va messo nella categoria ili tanti libercoli stravaganti por proposito o per doiicenza dei loro autori K. FoasTiiR (Fanfulla della Domenica, 5 agosto 1906).
« Il poeta e il filosofo si trovano qui perfettamente d'accordo: lo loro forze si temprano a una sola fiamma, le loro parole si compongono armonicamente in una voce unica: nessuno dei due soverchia l'altro ». A. di-: Rinai.iijs (pungolo, 4 giugno 1906).
« Notevole e audace ed insolito tontRtivi) di.....letteratura fantastica, d'atteggiamento riflessivo, di sapore filosofico, di contenuto intimo... ». M. Ma Km (Hermes, luglio 1906).
« Libro fatto di allegorie e di similitudini, di risate e di frustale, di lacrime nascoste e di cattiverie ostentate, maligno, superbo, bellissimo ». G. Gbnija (Avanti della Domenica).