Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL LIBRO DI THEL
   191
   di rugiada. Stava in silenzio, ascoltando voci del suolo, finché venne al campicello del proprio sepolcro, e là si sedè, e udì questa voce di dolore alitata dalla cupa fossa :
   « Perchè l'orecchio non può esser chiuso alla sua propria distruzione ? O l'occhio lucente al veleno d'un sorriso ?
   Perchè una lingua che piglia sapore di miele da ogni vento ? Perchè un orecchio che è un turbine furioso per attrarvi le creazioni? Perchè una narice ampia che respira terrore, tremore e spavento? Perchè un tenero freno all'ardente fanciullo? Perchè una piccola cortina di carne nel letto del nostro desiderio ? >»
   La Vergine si riscosse, e con un grido tornò indietro fuggendo e senza restare, finché giunse nelle valli di Har.
   William Blake.
   — Chi vende sè stesso non ha di che comprare Dio.
   — Chi più desidera più sa della vita. Grande è colui che ha un gran desiderio. Cessare di desiderare è cessare di vivere. Non è povero colui che desidera.
   Raimondo Lullo
   — Anche il freddo ragionamento può essere leggero ed inetto quanto il matto entusiasmo : se non che quello è per soprappiù pedantesco e noioso.
   — Far sempre teorie senea fatti particolari gli è come studiar sempre l'abaco senza aver che contare.
   — Un'obiezione è alla verità quel che ad un albero grave di poma mature una scossa: dà cento frutta.
   — Verrà forse tempo che tutte le scienze naturali ridurannosi a matematica. E allora saremo più poeti che mai.
   — Il dolore che i limiti delle cose d impongono, cioè a dire il Mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non poter tutto, ci dà il sentimento e f idea del tutto. E la più larga via verso l'infinito è il dolore.
   — Il sonno è limite, il sogno è indizio. Il sonno nostro è forse strumento ad altri enti che vivono, non sentiti, in noi e intorno a noi.
   Niccolò Tommaseo