208 LEONARDO
Ah ! non piangere-, piccola creatura ; tu non puoi parlare, ma puoi piangere. Questo è un verme ? Io ti veggo giacere ignudo, e derelitto piangendo, e nessuno risponderti, nessuno sorriderti con sorriso di madre ».
La Zolla di terra udì la voce del verme, e alzò pietosamente il capo : essa si piegò sul fanciullo che piangeva, e la sua vita si spanse in dolcissima tenerezza; finché i suoi occhi videro Thel.
« O bellezza delle valli di Har I noi non viviamo per noi stessi.
Tu vedi me, la cosa più umile, e tale io sono davvero.
Il mio seno per sè stesso è freddo, e per sè stesso è oscuro ; ma Egli che ama gli umili versa il suo olio sul mio capo, e mi bacia, e lega le sue bende nunziali intorno al mio petto, e dice : u Tu madre dei figli miei, io t'ho amata, e t' ho dato una corona che nessuno può toglierti ».
Ma in qual modo questo sia, o dolce vergine, io non lo so nè posso saperlo; lo medito, ma non lo posso pensare ; tuttavia vivo ed amo ! »
La figlia della bellezza asciugò le sue lacrime pietose con il suo velo bianco, e disse : « Ahimè I Neppur io lo so e per questo piango.
Sapevo che Dio amava il verme, e puniva il piede malvagio che consapevole nè schiaccia il corpo derelitto; ma che egli lo nutrisse amorosamente, di latte e d'olio, questo non lo seppi mai, e perciò piango.
E mi lagno nella dolce aria, perchè svanisco, e mi distendo nel tuo freddo letto, e perdo la mia splendida sorte. »
« Regina delle valli » la madre terra rispose, « io odo i tuoi sospiri e tutti i tuoi lamenti volano sopra il mio tetto, per quanto non fui io a chiamarli.
Vuoi tu, o Regina, entrare nella mia casa? Ti è dato di entrarci e di uscirne ; non temer nulla, entra con i tuoi vergini piedi.
IV.
Lo spaventoso Portinaio delle porte eterne spinse il cancello del settentrione ; Thel entrò, e vide i segreti della terra sconosciuta.
Ella vide i giacigli dei morti, e dove la fibrosa radice di ogni cuore sulla terra infigge profondamente i suoi agitati intrecci : una terra di dolori e di lacrime, dove mai si vedeva un sorriso.
Ella ramingò nella terra delle nubi, per oscure valli, ascoltando angoscie e lamenti, piangendo spesso accanto a un sepolcro asperso