Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

Pagina (207/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (207/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   IL LIBRO DI THEL
   189
   noi ti cercheremo, e non ti troveremo. Ah ! Thel è simile a te. Io dileguo, ma mi lamento, e nessuno ode la mia voce ».
   La Nuvola allora mostrò il suo capo d'oro, e la Sua forma luminosa emerse aliando e sfavillando nell'aria, davanti il volto di Thel.
   « O vergine, non sai tu che i nostri destrieri bevono alle sorgenti d'orò ove Luvah rinnova i suoi cavalli ! Guardi tu la mia giovinezza, e temi perchè io dileguo e non mi si vedrà più ? Nulla rimane. O vergine, io ti dico che se pure io fuggo, è verso una vita decupla, all'amore, alle pace, alle estasi sante.
   Discendo invisibile e mi libro sulle mie ali lucenti sopra balsamici fiori, e prego la Rugiada dai belli occhi di prendermi nella sua tenda risplendente : la vergine piangente, tremando, s'inginocchia davanti al sole nato, finché ci alziamo, avvinte in una fascia d'oro, e mai ci separiamo, e andiamo insieme, portando il nutrimento a tutti i nostri teneri fiori ».
   « Questo tu fai, o piccola Nuvola ? Ho paura di non esser come te ; perchè io cammino per le valli di Har, e odoro i fiori più dolci, ma non li nutro i piccoli fiori ; odo gli uccelli cantare, ma non nutro gli uccelli canori, essi volano e cercano il loro nutrimento. Ma Thel non trova più piacere in queste cose 1 perchè io dileguo e tutti diranno - « Questa donna risplendente visse invano ; o visse solo per esser, da morta, il cibo dei vermi ? »
   La Nuvola si distese sopra il suo aereo trono, e rispose così :
   a Allora se tu sei nutrimento dei vermi, o vergine dei cieli, come grande è il tuo servigio, come grande la tua felicità! Ogni cosa che vive non vive sola nè per sè stessa. Non temere, io chiamerò il debole Verme dal suo umile giaciglio, e tu udrai la sua voce. Esci, o Verme dalla valle silenziosa, e vieni dalla tua pensosa regina ».
   E il Verme derelitto sorse, e sedè sopra una foglia del Giglio^ e la Nuvola lucente veleggiò ad incontrare la sua compagna nella valle.
   III.
   Allora Thel, meravigliata, vide il verme sopra il suo giaciglio rugiadoso.
   « Sei tu un verme, immagine di miseria ? Non sei tu un verme? Io ti vedo, avvolto come un bambino nella foglia di Giglio.