182 LEONARDO
solitudine è vergine d'ogni creatura. Che poi la solitudine di nul-l'altro sia capace fuor che di Dio, io lo provo così. Ciò che si riceve deve essere ricevuto in qualche luogo. Or la solitudine è così prossima al nulla che, da Dio in fuori, non è cosa cotanto fine la quale possa in essa trovar luogo. Iddio sì è tanto semplice e fine che può bene essere ricevuto da un cuore solitario.
Anche 1' umiltà è lodata dai maestri innanzi a molte altre virtù. Ma io pongo la solitudine sopra qualunque umiltà. E invero 1* u-miltà può esistere senza la solitudine, ma non può esserci perfetta solitudine senza perfetta umiltà. Perocché quest'ultima ci conduce a rinnegare noi medesimi, ma la solitudine tocca così vicino al nulla, che tra perfetta solitudine e il nulla non v' ha differenza alcuna. Ond' è che la solitudine si manifesta qual coronamento e perfezione dell'umiltà. E c'è un'altra ragione. Perfetta umiltà si fa serva di tutte le creature, che con l'uomo esce di sè medesimo nella creatura; ma la solitudine resta in sè stessa. Or sia pure un cotale uscir di sè cosa eccellente : più alta cosa è tuttavia sempre il restar nell'intimo.
Per questo dice il profeta : u omnis gloria filise regis ab in-tus ». Solitudine perfetta non ha riguardo a creatura, non si abbassa nè si esalta, non Vuol essere nè sotto nè sopra, non vuol che riposare su sè medesima nè per amore nè per odio di alcuno. A nessuno rassomigliare, da nessuno distinguersi ; non questo o quello, ma sol uno con sè medesimo 1 Non questo o quello perocché chi ciò vuole, vuol essere qualcosa, laddove solitudine nulla vuol essere.
Or qualcuno potrebbe osservare : Nostra Donna ebbe tutte le virtù, e quindi anche la solitudine, in grado eminente. Se pertanto la solitudine è maggiore dell'umiltà, perchè mai Nostra Donna si gloriò della umiltà e non più tosto della solitudine, là dove disse : a respexit dominus humilitatem ancillae suae ? Al che io rispondo : in Dio sono d'un modo solitudine e umiltà — per quanto può in Dio parlarsi di virtù. Fu la sua umiltà piena d'amore che lo portò ad abbassarsi fino alla umana natura, e pur nel farsi uomo rimase così immoto in sè stesso come quando creò il cielo e la terra. Come adunque Iddio, pur volendo farsi uomo, rimase nella sua immota solitudine, così Nostra Donna ben sapeva che lo stesso egli aspettava da lei, benché all'umiltà guardasse e non alla solitudine della sua ancella. Ond' ella restò in immota solitudine, sol gloriandosi della sua umiltà.
Imperocché se della solitudine avesse fatto anche sol una pa-