Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ALLEATI E NEMICI
   177
   somiglianze da scoprire. Fuori di quello che puņ dare per la cattedra e per il libro, il romanticismo non esiste. Invece per 1' Ewald il romanticismo č l'ereditą morale del nostro tempo, i suoi problemi sono i nostri, e quindi le sue persone sono vicine a noi e debbono essere trattate in relazione ai contemporanei e con intenti attivi da contemporaneo.
   In questo l'Ewald si avvicina a quanto il Leonardo ha sempre avuto costume di fare, trasportando in mezzo a noi, utilizzando per i nostri bisogni, rifacendo secondo la nostra fantasia, rivivendo secondo la nostra vita, gli uomini e i problemi del passato. Per questo molti si domandano ancora se il Leonardo č o ron č quel da Vinci, e non han capito in che senso lo č, e in quale non vuole esserlo.....
   L'introduzione del libro dell' Ewald č senza dubbio la parte migliore, e su questa intenzione di dare vitalitą alle cose del passato, č chiarissima : « Nessun interesse da antiquario, nessuna sete di fatti storici, ha generato questo volume ; ma invece un punto di vista totalmente attuale. Ciņ che ho avuto sott'occhio, č stato il presente, e nulla altro che il presente. E perciņ non ho scritto per il momento, ma per tutti i tempi ».
   Il momento presente non č nč di creazione, nč di preparazione : nč estivo nč primaverile. « Il nostro tempo manca della coscienza delle sorgenti della propria coltura. E infinitamente arrendevole, e tuttavia testardo e arrogante. Ha accolto 'tutti i pensabili stili e non ne ha creato uno nuovo. Si č cercato in tutti i passati — e vi si č perduto. E pure s'immagina
   d'esser sempre uno e indiviso..... Appartiene ai tempi che non creano, nč
   preparano. Pure sarebbe ingiusto di considerarli come intervalli oziosi, e interstizi vuoti. Se non han concepito dal passato, nč possiedon la volontą di un futuro, han pure un altro compito : L'ereditą che al nostro č sortita, č l'ereditą del romanticismo ».
   Non si tratta perņ di scoprire quelle relazioni che ora anche i giornali conoscono, nč di seguire il ridicolo andazzo di fare di Goethe un precursore di Darwin, e di Fichte ed Hegel dei precursori di Marx. Ciņ che l'Ewald sostiene č che i problemi del Romanticismo, riuniti in quello fondamentale dell' individualismo, distinti nei quattro dello Stato, Arte, Religione, Amore, sono insieme i problemi del presente.
   Per far ciņ ha scelto delle « occasioni ». Ha preso quattro tipi, Gentz, Grabbe, Lenau, Kleist, e intorno a quelli s' č dato a fare della polemica presente. « A causa del presente ho evocato gli spiriti del passato ; certo, ma anche contro il presente. Non voglio nascondere che in fondo al mio libro c' č una decisa veduta polemica... La mia ricerca non č che uno scritto di battaglia, e come tale dev'essere giudicato ». Si capisce subito da queste frasi come nel libro non ci sia da cercare un'analisi, nč delle notizie intorno ai quattro autori citati ; lo stesso Ewald confessa che non