ALLEATI E NEMICI
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bella antologia che nella serie Erzieher der Deutscher Bildung ne dà Rudolf Unger (Joh. Georg Hamann. Sibyllinische Blatter. E. Diede-richs. Jena und Leipzig 1905. pag. XX. 145) già conosciuto e lodato per il suo lavoro sul Mago. Una traduzione italiana della Metacritica preceduta da molti brani esplicativi delle lettere di Hamann, e seguita da apprezzamenti molto razionali, apparsa per opera di B. Croce nella Critica (20 genn, 1900), è un modello di traduzione data l'asprezza e la stranezza del testo.
G. il S.
La filosofìa degli abiti e il mito delle Maschere.
Pascal (Pensée.! ed. Brunschwig p. 366), Swift (Tale of a Tub, sect. II), Carlyle (Sartor Resartus) avevano fatto la filosofia degli abiti ; cosa sono gli uomini ? degli abiti ; e lo Swift con la sua brutalità spiritosa sviluppava il tema concludendo la descrizione d'una sua immaginaria metafisica degli abiti : » is not religion a cloalc, honesty a pair of shoes worn out in the dirt, self-love a surtout, vanity a dress, and conscience a pair of breeches, which, though a cover for lewdness as well as nastiness, is easily slipt down for the service of both ?» I moderni l'hanno tradotta artisticamente in mito delle maschere ; cosa sono gli uomini ? delle maschere. Ce n' è già l'accenno in Oscar Wilde; la si trova usata abilmente per tragici effetti in Marcel Schwob (Le Roi au masque d'or) e finalmente inoltre ha preso la forma di mito, in modo artisticamente perfetto, combinandosi col Will to Believe, nell' Hypochrite Sanctifié che il signor Boulestin ci presenta come traduzione da Max Beerbohm, ma che ha tutta l'aria di essere un' opera originale. Lo dico sopratutto perchè ci si sente troppo Oscar Wilde, ed ora 1' influenza di questi mentre è potente in Francia e in Germania, è nulla in Inghilterra. Oscar Wilde era, per chi non lo sapesse, un grammatista, (avanti lettera), e ci ha dato una delle prime rappresentazioni del dandy (dopo Barbey d'Aurevilly, mi pare, ma mi rimetto agli specialisti). Un dandy, discendente chiaramente da Dorian Grey, è appunto George Hell, il quale si tramuta in George Heaven, mediante una maschera che trasforma la sua faccia di peccatore in quella di santo « specchio d' nn perfetto amoré. » Un bel giorno in un momento grave la maschera gli cade : ma non c' è più sotto la faccia del peccatore : l'abitudine ha reso la vera, la reale faccia eguale alla maschera. È la morale de Wilde : « Do you wish to love ? Use Love's Litany, and the words will cieate the yearning from wich the world fancies that they spring. » Traduzione o originale, la favola è bella, fine, leggera ; il punto centrale col mito della maschera del sole e del fornitore di maschere, è splendido : un piccolo capolavoro. Non ha altro difetto che d'essere piccolo.
G. il S.