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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ALLEATI E NEMICI
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   diviene la cabala, anche quella cabala puramente letterale, formale ed exoterica che il Sacchi ammannisce ai suoi lettori ?
   Diviene un malsicuro strumento, una fantasmagoria pericolosa di reboanti termini ebraici, un meccanismo incerto e zoppicante di corrispondenze ed analogie tra le 22 lame del tarocco, e le corrispondenti lettere dell'alfabeto ebraico ; tra i dieci sephirot ed i dieci nomi di Dio, i sette pianeti, i sette metalli, i sette elohim, i sette arcangeli, i dodici segni dello zodiaco, i quattro elementi, i quattro animali sacri, le quattro lettere del tetragrammaton, ecc...
   Scendendo ad osservazioni più particolari io trovo passabilmente comico tutto quel minuzioso rituale di magia cerimoniale, per quanto classico e tradizionale possa essere. Quali poteri occulti sono mai questi, pei quali è necessario operare con tante precauzioni, in camere consacrate, con talismani ed abiti consacrati, con profumi, incensi, bacchette, spade, esorcismi, scongiuri, e per giunta fortificati e rinchiusi entro la muraglia astrale dei sapienti circoli magici, per evocare poi degli inoffensivi dementali, o per dissolvere qualche larva o qualche lemure, o per interpolare qualche innocente spiritello errabondo ? Non vi sembra di vedere un coraggioso domatore, che si credesse dominare le belve dall'interno di una gabbia, collocata in qualche radura di una foresta tropicale ben popolata di bestie feroci ?
   Daniele fu gettato entro la fossa dei leoni e non ebbe rituali magici a disposizione per stabilire' una ente»te cordiale con quelle bestie affamate ; gli yoghi indiani senza ausilii artificiali sanno affascinare le ferocissime tigri sì da renderle miti come agnellini; pel Sacchi invece senza l'osservanza rigorosa di tutte coteste prescrizioni non pare possibile magia ; si carta cadit, tota scientia galoppai !
   Egli stesso del resto è costretto a riconoscere implicitamente la inutilità di tutte queste pratiche, poiché nel capitolo sopra la taumaturgia non fa che citare i miracoli del Cristo e degli Apostoli che operarono meraviglie colla sola forza della loro Volontà e del loro Verbo.
   Lo stesso esagerato amore della forma e la stessa ingenuità si riscontrano nel capitolo sopra la divinazione dove il Sacchi svolge un lungo e meticoloso cerimoniale necromantico a base di digiuni, di profumi, di purificazioni, di meditazioni e di preghiere. Ora basta avere una conoscenza elementare della natura funzionale del grande agente magico, per prevedere che tali pratiche assiduamente svolte durante 14 giorni (né più né meno) devono avere