Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ilo
   LEONARDO
   ziale del pensiero con quel diverso, (l'oggetto). Rapporto che non risulta dunque dal semplice confronto matematico di duo quantità, che non è commensurabile co' suoi termini, e tanto meno, come lo pretenderebbe James, n' è la loro riunione addizionale. Un tale rapporto è un fatto nuovo, primitivo e irriducibile, da cui nasce la stessa possibilità di qualunque esperienza. E propriamente 1' atto del Cogito che crea una necessità inoppugnabile, e vi è sottoposta l* esperienza tutta intera, da cui non si può disgiungere, collaborandovi, per così dire, incessantemente e inesauribilmente, creando cioè serie infinite di relazioni particolari, ma tutte solidali fra loro e dipendenti da lui, come le fila d' un tessuto che non si possono disciogliere dal contesto senza distruggerne la natura. In questo senso si può dire che il campo dell' esperienza è illuminato da parte a parte e tutto trasparente, e come riempito di specchi, potendosi da un rapporto più complesso — generale — estrarre analiticamente una serie di rapporti intermedi che stanno fra di loro come parti a un tutto. Ma ognuno di questi rapporti preso isolatamente è 1' espressione di un' atto intellettuale per cui qualcosa di diverso dal pensiero stesso è offerto in un' intuizione e co?iosciuto.
   La conoscenza non è affatto il mistero trascendentale che sembra a W. James ; essa è all'origine e come condizione primitiva del pensiero. E questo è 1' essere stesso dell' esperienza, poiché non v' è esperienza possibile che in un pensiero capace di organizzare le impressioni fuggitive e incolore, atto a tradurle in segni intelligibili, a farne sentimenti in noi (modificazioni interne, nostre) e cose, (sensazioni fuori di noi, estranee a noi), il mondo dell'esperienza psichica e il mondo dell'esperienza fisica inseparabili.
   Il pensiero, come possibilità della conoscenza, e anche la possibilità per cui le conoscenze si riferiscano fra loro e si costituiscano in rapporti sempre più pieni e come in via di completarsi, e di tendere infine a una integrazione progressiva dell'esperienza.