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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA CONCEZIONE DELLA COSCIENZA
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   schema, nel quale si possano distinguere e separare, nella loro apparenza di proporzioni geometriche, le relazioni in elementi, — parti e gruppi di parti — i quali sono in sè stessi suscettibili, si come mere astrazioni, di ricongiungersi e di riallacciare in altre figure, (nuove esperienze), i rapporti di cui gli abbiamo fatti capaci per concetto, e di combinarsi all' infinito, assumendo posizioni (caratteri) estremamente variate e variabili. Si cristallizza insomma l'esperienza in concetti arbitrari, da cui è possibile estrarre, in seguito, tutto quanto vi si è espressamente introdotto, per costruirne a talento la realtà. Ma questo modo di vedere è della pura imaginazione e non ha valore oggettivo, come Kant' ha profusamente dimostrato nel suo Schematismo dei concetti. L' esatta nozione di realtà non può esprimere che 1' esistenza di qualchecosa d' incondizionato, d'indipendente da qualsisia altro oggetto, senza relazioni possibili ; ciò che è perfettamente intelligibile quando si pensi che la coscienza volgare attribuisce comunemente questo genere di esistenza alla totalità dell'esperienza in generale. (1) Se così fosse davvero, la diversità dei fenomeni dovrebbe presentarsi o tutta insieme, simultaneamente, indifferenziata e indivisa, o affatto separata nelle sue presunte parti, radicalmente distinte, in una incoerenza assoluta. La realtà esisterebbe allora senza bisogno d' essere saputa.
   Ma la realtà è anzitutto data e connessa intimamente con le condizioni elementari di formulazione del pensiero, o dell' esperienza vera e propria che dir si voglia. Essa ci è imposta ipso facto da una credenza che è la natura medesima dell' idea per cui il pensiero si manifesta. Ma ciò che il pensiero afferma non vale per sè, ma per qualchecosa di diverso di cui ci offre una rappresentazione. — Vorstellung — la quale è un rapporto essenti) Inoltre i corpi sono, in quanto al loro concetto, delle sostanze. Questo principio è alla base della nuova dottrina critica del grande filosofo ignorato A. Spir, dalle cui opere abbiamo •spirato le nostre idee.