PER DIFENDERE UNA METAFISICA
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che l'esperienza abbia architettato in me, o 1' integrazione metafisica d'una mia persuasione trascendentale.
Ora la conoscenza trascendentale pone tra l'individuo e la realtà rapporti indipendenti dall'uno e dall'altro, ma -interiori e spontanei ; la conoscenza sperimentale pone in vece tra l'individuo e la realtà rapporti indipendenti dall'uno e dipendenti dall'altra, imposti per ciò da attività che non è noto se trovino riscontro nell'analogia interna dell'osservatore ; la conoscenza intuitiva e logica, pone tra l'individuo e la realtà i rapporti subiettivi più conformi alla percettibilità ed attività meditativa, in relazione alla più estesa possibilità di formazione dell' idea ed alla più rigorosa relatività del giudizio.
La lotta eterna tra queste due attività da cui è alternativamente dominato lo spirito umano, sembra a me riassunta nelle parole dette sin qui, lotta a cui s'addestrano con la maggior sollecitudine le menti che si son votate alla fra tutte nobilissima profession del pensiero, lotta che si riproduce in tutti i dualismi d'ogni attività umana; dal classicismo al romanticismo, dall'individualismo al collettivismo, dallo spiritualismo al materialismo, dal libero arbitrio al determinismo, dal nazionalismo all'imperialismo, tra il sentimento, in fine, ed i sensi, lotta la quale, sino a che gli uomini vivranno nell'assoluto e dell' assoluto, partendo le loro conoscenze per piani e gerarchie, anzi che per instinti operanti separatamente e concordemente, secondo altri piani, su diversa linea tracciati, non sarà per comporsi.
Ma come più grande artefice degli altri è colui che sa porsi di sopra ad ogni scuola e ad ogni gusto particolare, come Dante, Shakespeare e Goethe sono insieme classici e romantici c non sono nè l'una nè l'altra cosa, in egual modo, nella filosofia deve una logica ardita ed acuta poter equilibrare la scienza e la fede, o le corrispondenti esigenze dello spirito, riuscendo a prescinderne. La possibilità della coesistenza di queste at-