Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

Pagina (139/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (139/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   PER DIFENDERE UNA METAFISICA
   ii7
   umana. Il dire la verità non è solamente rivelare ciò che gli altri non sono al caso di verificare, o significare con parole ciò ch'è a gli uomini insensibile, o enunciare ciò che si è assodato che è, ma il dire la verità consiste nel guidare lo spirito altrui a pensare ciò che può essere, avendo umanamente veduto ciò che è con quell'affetto individuale per i rapporti tra la realtà e l'io, e tra gli elementi della realtà in sè, che è dettata dell'impulso verso un'armonia suprema del mondo, con colui che vien cosi a crearne il sistema. La verità dev'essere una creazione dell'uomo, se a gli uomini è diretta, e mille osservatori che mi dicano con la più minuziosa precisione tutto ciò che avranno verificato nell'analisi della materia, m'avran compilato il più fedele catalogo dell'universo, ma non m'avranno pronunciato un sola verità filosofica,
   E pure per dare un esempio dell'applicazione di questi sistemi, oggi sarebbe posto al bando dei più seri consessi, quegli che ancor volesse fare la storia della letteratura o dell'arte, in base ad una sua scala di valori, anzi che all'analisi livellatrice del valore entrin-seco dei prodotti, e il professorame sorride di Guglielmo Marconi, poiché giunge alla sua scoperta saltando il Calvario del metodo scientifico. Oggi è guardato come dilettante, ciò che equivale a mostro di demenza, chi ingenuamente voglia esaminare se un tal sonetto sia più o meno bello, o se quel tal placito d'un antico profeta sia più o meno giusto o giustificabile, di fronte alla realtà delle cose, là dove gran lode si tributa a colui che riesca a dir la data precisa in cui fu scritto un' orribile sonetto, o che scopra quel vero, indispensabile all'umana felicità, che risiede nella conoscenza genealogica del manoscritto in cui più storpiata si legga un'assurda sentenza d'un antico plagiario. È questo per un verso, ne convengo, un freno provvidenziale all'ingegno degli uomini cresciuti di numero e di possibilità, anche economiche, d'espressione : per un altro, secondo me, a dirittura bestiale, Ma, introdotto il metodo scien.-