Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   per un'analisi pragmatistica ecc.
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   naturali » qualificandole come esprimenti ciò che vi è d'invariabile e di permanente nella varietà dei fenomeni in cui esse si « manifestano », o quando onorano col nome di scienze « pure » quelle nelle quali le conseguenze di date leggi o ipotesi vengono studiate indipendentemente da ogni diretto riferimento ai fatti in cui esse trovano applicazione, non è un'analogia puramente casuale o formale: essa è assai più profonda e più intima di quanto possa lasciar credere l'interpretazione corrente della teoria platonica delle « idee ».
   È stata spesso ripetuta dagli interpreti di questa la notizia, trasmessaci da Aristotele, che il primo impulso che spinse Platone all' introduzione delle fu il bisogno di trovare un punto di appoggio contro le tendenze demolitrici di quelle dottrine filosofiche che, insistendo sulla continua mutabilità e « corruttibilità » delle cose materiali, sembravano togliere base a qualunque distinzione tra le opinioni volgari ( ) e il sapere scientifico ( smaTTjHT] ) rappresentato questo allora in particolare dalle scienze matematiche e dall'astronomia geometrica.
   Si può dire a questo riguardo che la teoria delle « idee » rappresentava, in certo modo, per queste ultime scienze lo stesso ufficio che, per le scienze fisiche e meccaniche, è ora rappresentato dalla legge di causalità, in quanto anche questa consiste nell'anticipare o immaginare come sussistenti tra i fenomeni, regolarità e uniformità maggiori, e oltrepassanti quelle che 1' osservazione superficiale potrebbe far riconoscere o ritenere probabili.
   Ciò è confermato anche dai passi nei quali Platone parla dell'analisi e della ricerca delle « idee » con termini che potrebbero senza alcun cambiamento essere adoperati per descrivere il rintracciamento delle singole cause, o leggi, cooperanti alla produzione di qualche particolare fenomeno.
   Non è senza interesse notare a questo proposito come '1 paragone istituito da Platone nel Teeteto tra la ricerca scientifica e gli sforzi di chi impara a decifrare