Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ilo
   leonardo
   essere attribuito da Platone alla parola stSrj, e quello che ha nella logica moderna la parola proprietà, risulta ancora più evidente dalla frequenza in Platone delle frasi richiamanti l'immagine del possesso. Alle quali sono da aggiungere quelle in cui gli oggetti sono detti partecipare (iiexéxeiv) 0 godere in comune *»vcovstv di un dato s£59«.
   È da notare tuttavia come queste ultime frasi suggeriscano nello stesso tempo anche un'altra immagine — implicata del resto anche nelle locuzioni in cui 1' sì5o? d'una classe è presentato come qualche cosa che si trova in ciascuno degli oggetti che la compongono — l'immagine cioè delle come ingredienti od ele?nenti aventi parte alla composizione di ciascuno degli oggetti che ad esse « partecipano ».
   Un' altra importante metafora adoperata pure da Platone per indicare la relazione tra 1' d'una data classe e gli oggetti che vi appartengono-è quella che consiste nel dire che esso è un modello (impfàsr(\M) di cui essi sono in certo modo delle copie o delle imitazioni.
   È noto il passo di Aristotele (.Metaphys. I, 7) nel quale l'una e l'altra di queste metafore è qualificata « poetica » e « vuota di senso ».
   Mi sono fermato alquanto sulle precedenti considerazioni perchè esse mi sembrano fornire la base per quella eh' io credo la più corretta interpretazione del significato che Platone attribuisce alle sue frasi : « che le sono qualche cosa di più reale e veramente esistente che non gli oggetti materiali », « che esse sono eterne, esenti dai mutamenti e dalle alterazioni a cui vanno esposti gli oggetti che ad esse partecipano », « che questi ultimi sono incapaci di rassomigliare perfettamente ad esse », ecc.
   L'analogia che queste frasi presentano con quelle adoperate dai filosofi moderni quando parlano delle « leggi