Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   Ilo
   leonardo
   solo la sostituzione di una forma d'espressione o di rappresentazione ad un' altra, o l'introduzione di un modo più conciso o più efficace di esprimere qualche concetto o distinzione già prima enunciate dal filosofo stesso in termini diversi.
   Tale esempio ci è fornito dai diverbi modi che si trovano impiegati nei dialoghi di Platone per indicare la distinzione espressa dai logici moderni coli' opporre la « comprensione » (connotation, Umfang) di un termine generale, alla sua « estensione » (denotation, Inhalt).
   Tra i passi nei quali Platone afferma nel modo più energico che l'addurre esempi di casi o di oggetti ai quali un dato nome è applicabile, non equivale a determinare il significato del nome stesso — per quanto possa essere un mezzo efficace per giungere a tale scopo — sono da porre, come è naturale, quei passi nei quali come ad es., nel Teeteto 146 D 147 B e nel Menone 72 B, l'importanza di tale distinzione è sostenuta da Socrate contro interlocutori che ricusano o trascurano di tenerne conto in qualche particolare questione.
   La frase più frequentemente usata nel linguaggio ordinario per richiedere il significato d'una data parola, la domanda cioè : Che cosa è ..... ? seguita dalla parola in questione, si presentava a Platone come troppo ambigua, in quanto lascia credere che si possa rispondere adducendo appunto, in luogo della definizione, degli esempi o dei casi particolari ai quali essa si applica. Un mezzo adoperato da Platone per renderla più precisa consiste come è noto nel far precedere in essa, al nome di cui si cerca il significato, la particella <*>jt6 (0 anche solo tó) alla quale è qui da attribuire una forza analoga a quella che hanno per esempio in italiano gli avverbi veramente, propriamente ecc. come nella frase ; « Che cosa significa propriamente la tal parola ? » oppure: « Che cosa è veramente la tal cosa ? »
   Un altro modo, adoperato pure da Platone per esprimere la stessa domanda, è quello che consiste nel do-