Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

Pagina (115/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (115/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   come utilizzare il cattolicismo
   ioi
   lonna, di lasciare il deserto e di andare pellegrino in cerca delle sensazioni morali, nelle lussuriose città ove sono cibi prelibati, e bevande inebrianti, musici e cantatici, sofisti e scettici, meravigliose cortigiane dal corpo sapientissimo, per ivi tuffarsi ripetutamente e con religione nel vizio, nel peccato, nella colpa, e poter poi, quindi ritornato alla solitaria capanna od alla grotta dirupa, aver la coscienza di un riacquistato senso del bene e del male, che doveva in lui essersi certamente affievolito od anche perduto nella vita quotidianamente giusta.
   Come conseguenza e filiazione di questa considerazione sul senso del peccato, altre ne derivano di non trascurabile portata.
   La possibilità dell' eresia e la possibilità del sacrilegio — eresia e sacrilegio, due fatti eccezionalmente pieni di complessi ed intensi stati d'animo ed atti a generare in noi le più violente reazioni, e che oggi rimangono alla nostra sensibilità, parole morte cui non corrisponde alcuna possibilità di azione.
   Il secondo fatto, fra quelli che il cattolicismo ha in comune col cristianesimo, che molto m' importa il citare, è quello dell'ambiguità delle sensazioni che tale religione è atta a sollevare in noi. Infatti il sottile artificio che dà a questa religione il vantaggio su tutte le altre è che essa parla d'amore. Federico Nietzsche ben lo ha visto, egli che tanto ferocemente volle odiare il cristianesimo e scoprirne le più recondite malattie, come esse divengano, chè anchè il cristianesimo in gran parte ne approfitta, religioni liriche mentre il semitismo non aveva dato al mondo che una religione eroico-epica. Vi e nella parola amore, e specialmente nel modo in cui la usa il cattolicesismo, qualcosa di così ambiguo che stimola, che parla al pensiero ed alla speranza, sì che tale parola irraggia anche sull'intelligenza la più bassa e sul cuore il più gelido. Sopratutto gli esseri in cui la sensualità si è sublimata, la felicità la trovarono nel cattolicismo. I libri della religione rivelano e traspirano tutti un profumo di eterno femminino.... L'Imitazione