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leonardo
seno dell'unica ed universale Chiesa — altri ci hanno, più prosaicamente, dipinti come clienti mensili della cassa della Società di Gesù — e non sono mancati nemmeno quegli ameni commentatori dell' Uomo-Dio che hanno trovato una parentela fra questa nostra proposta alla umanità e le idee più modeste del liberale vescovo di Cremona....
Tutto ciò è, senza dubbio, assai divertente, e varrebbe la pena di continuare a fare da spettatori della nostra leggenda, senza disturbare i pettegolezzi dei salotti e i chiacchierìi dei crocivi dove essa si forma. Disgraziatamente la sua direzione comincia a diventare urtante per persone che con tanta vivace volontà hanno dimostrato di non amare molto le sale troppo affollate e i ritrovi assai frequentati, e che, non avendo voluto nel principio del secolo ventesimo, in Italia, essere dannunziani e nietzscheani, non hanno neppure nessuno, nessunissimo desiderio d'entrare nell'anno millenovecentosei nella processione dei fogazzariani o nel coro dei vecchi cattolici. Siamo dispostissimi a dar nutrimento poesie e leggende, nè saremo avari di corone e di epigrafi ai poeti laureati ed ai cantastorie che vorranno tessere in nobili rondò e in popolari ottave le nostre storie di cavalieri erranti e di
chantres chantans à plaisir sans loi
ci presteremo anche alla caricatura, se occorre, giacché il genio scimmiesco della nostra età sembra più pronto a dare comiche smorfie che grandi gesta ; ma non lasceremo che ci vengano imposte compagnie sgradevoli e soggezioni innaturali. Nei Compagni della solitudine avremo abbastanza modo di riconoscere i nostri debiti, di palesare le nostre parentele, di riconoscere le nostre eredità e le nostre adozioni, senza che gli altri vengano a imbastardire il nostro ceppo e a macchiare la nostra arma fiammante.
Vogliamo dunque essere chiari e mettere il nostro pensiero in bel stampatello.