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LA SAPIENZA DEL POPOLO
sate per anche dirò più avanti. Giovimi intanto osservare, che la prima fonte è l'uso vivo, la bocca del popolo italiano tutto quanto, a Chi sa, dice assennatamente il Giusti, quante centinaia di proverbi girano tuttora Inavvertiti per la bocca del popolo? ,ja nostra lingua n' è tanto ricca che tutti quelli che da buoni e onesti paesani non si vergognano di saperla parlare, non riescono a dire tre parole senza incastrarci un proverbio. Io di certo non ho potuto raccoglierli tutti perchè è quasi impossibile che uno solo possa trovarsi a udirli quanti sono.... Ho fatto quel che ho potuto e continuerò in questo lavoro per tutta la vita, pregando di fare altrettanto te (Andrea Francioni) e tutti quelli che amano la nostra lingua e il senno da spendersi via vìa per i minuti bisogni. Da tante mani mosse d'amore e d'accordo a un'opera stessa riuscirebbe ciò che non può essere riuscito a me solo o per difetto d'ingegno o per altre cagioni che non dipendono da me. n
Ci bisogna adunque accettare il legato ed adempiere la preghiera del Giusti, se vogliamo avere una compiuta e veramente nazionale raccolta di proverbi italiani, simile, se non uguale, a quella che sta pub' blicando il Wander per l'Allemagna, la quale consterà di tre grandi volumi a due colonne di circa 400 .fogli di stampa. Ci bisogna imitare il solertissimo Firmenich, che nelle sue Oermaniens Volkerstimmen raccolse i proverbi di oltre 50 provincie e dialetti tedeschi, e il Frommann che fece il simigliante nella sua rivista mensile intitolata : Die deutschen Mund-arten.
Qualche cosa a' è fatto anche in Italia, e il Rosa, il Cantù, il Tommaseo , il Pasqualigo , il Coletti, il Fanzago, il Sàgredo, il Berchet, il Samarani, lo Searcella, il Vigo ed altri raccolsero già proverbi cUille varie provincie e dialetti d'Italia, ma a spi»-