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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   FATTI E PAROLE.
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   a Clemente, con molto disagio suo, passare a Montepulciano. Gli ambasciatori, capo dei quali era Niccolò Sergardi, vi si portarono per chiarirsi di tal fatto, con proponimento di punire l'insolenza del Granciere ; ma questi neppure a loro volle aprire per sospetto, come si disse, che non fosse occupata quella fortezza. E di fatto non facendo la Balia alcuna dimostrazione per tale accidente, fece restare nella menti degli uomini diverse opinioni. Non restarono i sopraddetti ambasciatori, malissimo soddisfatti del seguito, di portare le più umili scuse al pontefice, il quale s'infinse di accettarle ; ma in ultimo disse loro nel licenziarsi che fece, quel detto memorabile : Le parole son femmine e i fatti son maschi, n .
   . Un altro bellumore toscano, il Doni, viene anch'egli illustrando, nel suo solido modo capriccioso ma con molta vaghezza di lingua, questo proverbio nella Zucca (cicalamento XXI).
   a Dopo l'assedio di Firenze, capitò in Arezzo un soldato mio conoscente e venne a visitare messer Luigi Guicciardini, il quale era in quel tempo vicario della Terra. Ora questo soldato strapazzava molto di parole alcuni fantaccini e. si vantava di ammazzar l'aria. In questa sua tagliata, io che lo conoscevo e sapevo quanto valessino coloro de'quali egli si sciacquava la bocca, me gli accostai e tirandogli la cappa, gli dissi nell'orecchio: Messer lo capitano (del Tinca) o voi v' aggiungete tre o quattro spade e altrettante corrazzine indosso o voi ci mettete manco parole. Credo veramente ch'egli avrebbe bravato ancora mecose io non fossi stato in quel luogo e grado ch'io ero, ma certo che s'adempiva in lui questi motti: Tu fai più di parole che di fatti — Altro è dire, altro è fare.— Le parole non bastano', ecc. Il sòldato adunque partito d'Arezzo, trovò i fantaccini e quivi si detton di molte busse, e le sue bravate