,250
LA SAPIENZA DEL POPOLO
all'altra una pastorella. La coppia amorosa conversava amorosamente da una montagna all' altra non senza raccomandarsi vicendevolmente il segreto. Quanti segreti d'Anchuflos non vi sono al mondo !
LE PAROLE SON FEMMINE E I FATTI SON MASCHI.
Trovo nel Diario Sanese di quel capo armonico di Girolamo Gigli, che la derivò da canto suo dalle Storie di Siena del Malavolti, la spiegazione seguente dell' origine di questo proverbio, ovvero della cagione di usarlo in Toscana, ove odesi tuttodì assai di frequente, non che in altre parti d'Italia. . u Tornava la santità sua (dice adunque il Gigli, parlando di Clemente VII), dall' abboccamento tenuto a Marsilia col -re di Franza, dove si erano celebrate le nozze fra la nipote sua e '1 secondogenito reale: e nel ripassare a Roma pe '1 dominio sanese, fu dagli oratori della repubblica pregato che volesse passare per la città. Ma egli, scusandosene, chiese solamente il comodo di desinare il giorno seguente al Castel-luccio, fortalizio e possessione dello spedale di Siena in Valdorcia; per lo che fu spedito il commissario che facesse l'imposta commissione. La mattina poi pensando il papa portarsi a riposare a mezzogiorno-in quella fortezza, non volle il Granciere 1, che vi era aprire a nessun pati». ì* porta: onde convenne
i L'egregio Fanfani così spiega questo vocabolo : » aranciere, fattore delle Grance. I senesi dicono grancia e grangia (dal francese grange o granaio?) per fattoria o tenuta di villa e poderi, massimamente però appartenente a luoghi pii; e grance nominatamente erano le fattorie dello spedale della Scala, come la grancia di Cona, quella di Mtmticehiello, ecc. E granciere sì «hiamk il fattore di tali grance. L'adoperarono il Magazzini e il Targioni Tozzetti. *