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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL CELIBATO.
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   Io non pretendo certo che s'abbia a rimettere in uso siffatto castigo, chè, oltrecchè verrebbero manco ' le verghe, io stimo che questi fuchi dell' umano alveare sieno bastantemente puniti dai vizi ohe contraggono nella vita libertina che menano e dall'abbandono in cui sono lasciati nei loro ultimi anni.
   I matrimoni si fanno rari ogni dì più e la popolazione legittima diminuisce terribilmente in ogni dove appetto alla spuria. I francesi e gli italiani informino! Gli uomini ne accagionano il lusso strabocchevole delle donne, e le donne da canto loro l'egoismo sconfinato degli uomini. Ma così gli uni come le altre dovrebbero rammentarsi di quell'aurea sentenza di Rousseau che Chi ha ricevuto la vita ha il sacro dovere di trasmetterla.
   CHI SI MARITA IN FBETTA, STENTA ADAGIO.
   Ma se il matrimonio è lo stato di grazia dell'umana società sono però tanti i suoi doveri e così gravi sono le sue conseguenze che bisogna andaré col calzare di piombo per non metter piè in fallo in questo gran passo irrevocabile. E innanzi tratto non ci vuol fretta come dice questo proverbio, e come consiglia il sommo sacerdote dell'amore appo i Romani, Ovidio:
   Nubere si qua voles, quàmvis properabitis ambo, Differ ; hàbent parvae commodamaqua morae.
   che un gran poeta inglese contemporaneo, poco noto fuori d'Inghilterra, Giorgio Crabbe, così vien commentando nel suo bello e moral poema The Parish Register: u Risoluto ad ammogliarti, va oculato, con maturità di giudizio e con lenta cautela, chò proficua oltre ogni dire è una breve dilazione. Se povero, il differire ti porge il destro di provvedere alle future