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LA SAPIENZA DEL POPOLO
finisce i Buoi giorni desolati in una specie di sequestro , guardato a vista da qualche avido collaterale od assediato da qualche serva-padrona che non vede l'ora di stender l'artiglio.
Questa grande quistione se sia preferibile il matrimonio al celibato o viceversa era già piantata fin da tempi di Socrate, il quale ad un giovane ateniese che gli chiese s'era meglio menar moglie o rimaner scapolo, oracolarmente rispose: Sia che tu ti ammogli o non ti ammogli te ne avrai sempre a pentire. Questa risposta passata in proverbio, è di una verità lampante come il sole, ma ha il difetto che non conclude nulla e ci lascia perfettamente al buio intórno a qual de' due, dell' ammogliato o dello smo-gliato, si esponga ad un più amaro pentimento.
c< Ei non mi appartiene, dice Quitard, decidere una quistione che il più savio infra i filosofi non ha creduto conveniente risolvere. Però non istarei in forse a sentenziare che, essendo il celibato contrario alla natura ed alla morale, dee aver effetti più perniciosi del matrimonio che ad esse è conforme. Il celibato non si addice tutt' al più che agli scienziati ed ai preti, i quali sdebitansi altrimenti verso la società; ma pel rimanente degli uomini il celibato non può non essere una fonte di vizi e di sciagure, mentre il matrimonio si addice a tutta l'umana specie, è atto a renderla migliore e risarcisce gli inconvenienti che può avere con vantaggi inapprezzabili ».
Sarebbe dunque meglio porre in canzonella gli scapoli piuttosto che gli ammogliati. Ciò costumavano fare i popoli dell'antichità ed alcuni trattavano persino più severamente. È noto infatti che a Sparta le donne avevano il diritto di frustarli di santa ragione davanti alla Btatua di Giunone, pronuba ai maritaggi.