IL CELIBATO.
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sforzo per iseiorlo n. E difatto, sentite un po' come lo tagliò un ameno giudice di pace in Inghilterra. Presentatisi da lui due coniugi per essere legalmente «eparati, ei pose un gatto vivo sulla tavola, ordinò al marito di afferrarne la testa ed alla moglie la «oda e poscia con una spada affilata tagliò il gatto in due parti esclamando solennemente: La morte vi separa! Altro che il vantato giudizio di Salomone!
. Ma torniamo a' nostri montoni, vo' dire ai nostri coniugati. Se questi poveretti, contro i quali tutti paiono congiurati, non eccettuato le mogli, hanno le loro tribolazioni, i signori celibi o smogliati che dir si voglia non sono mica sopra un letto di rose e tro-vansi in preda per soprassello ad una quantità di vizi che offendono le leggi della morale e scalzano i fondamenti della società. « A Dio non piaccia, osserva a questo riguardo Montesquieu, ch'io parli contea il celibato adottato dalla chiesa; ma chi potrebbe tacersi contro il celibato formato dal libertinaggio (quello appunto che è tanto in voga al presente) e in cui i due sessi corrompendosi per mezzo gli stessi sentimenti naturali, fuggono un' unione che dee renderli migliori per vivere in quella che li rende sempre peggiori? E una regola derivata dalla natura numero dei maritaggi che po-
che meno sono i maritati, men v' ha fedeltà nei matrimoni, in quella guisa che quando vi hanno più ladroni vi hanno più ladronecci, n (Esprit des Lois,
Arrogi che è rarissimo trovare un celibe invecchiato (e le statistiche dimostrano chiaramente che non invecchiano guari) il qual non pianga la sua trista condizione. Per lui non vi ha famiglia, vale a dire non v'ha nessuno dei maggiori conforti che abbia l'uomo quaggiù, segnatamente nella vecchiezza; egli
corrompe que' che son fatti
lib. XXIII, cap. XXI).,
la Sapienza del popolo.
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