IL MATRIMONIO.
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CHI SI MAEITA FA BENE, E CHI NO MEGLIO.
Un padre (e ce n'ha tanti al mondo di così fatti padri al dì d oggi) che non voleva, per avarizia, maritare la sua figliuola le spifferò un giorno questo proverbio: Chi si marita fa barn, e chi no meglio! Ma sapete che cosa ebbe il coraggio di rispondergli la furbetta ? Eh, caro padre, io mi contento di far bene e lascio agli altri il far ineglio.
I proverbi però, uopo è pur confessarlo, non sono del parere di questa spiritosa fanciulla e tengon piuttosto col padre di lei; in altri termini, trinciano di santa ragione i panni addosso al povero matrimonio ed a' più poveri coniugati. I begli spiriti altresì se la presero in tutti i tempi contro questo che San Paolo chiamò, se non vo errato, magnum sacramentum, e mi basti citare il motto famoso di lord Buckingham, al quale essendo presentati un giorno i sette Sacramenti dipinti da Poussin, trovò a ridire al quadro che rappresentava il matrimonio , esclamando : Si vede bene ch'è assai difficile trovare un buon matrimonio anche dipinto!
Io andrei un pezzo in là se togliessi a registrar qui i pochi proverbi favorevoli e i moltissimi avversi al matrimonio, e mi verrà meglio fatto in un altro libro che ho fra mano e che sarà intitolato : La Donna nei proverbi di tutti i popoli. Per ora non mi occorre che trattenermi alquanto sul proverbio che sta a capo della presente illustrazione, proverbio in cui trovasi una specie di approvazione o piuttosto di tolleranza pel matrimonio e che deriva probabilmente da ui* versetto della prima epistola di San Paolo ai Corinti» Quest'apostolo misogeno, dopo aver detto fra le altre belle cose: Sei tu sciolto da moglie? non cercar moglie, conchiude cobì: Perciò chi marita la sua vergine fa bene e chi non la marita fa meglio (cap. vii, 38).