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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA SPERANZA.
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   che cosa voleva lasciare per sč stesso, rispose: la iperanzą ! Spesso si perdono gli uomini, si perdono gli imperi perchč troppo presto perdono la speranza, cedono ai primi colpi della sventura, non confidano nel tempo, nel coraggio, nella giustizia, nella pazienza magnanima, nei capricci stessi della fortuna, nell'istesso eccesso dei mali. I romani, quel popola veramente grande e degno di comandare, decretarono l'onor del trionfo al console, vinto nella tevribil giornata di Canne, perchč non aveva disperato della Salute della sua patria; e noi stessi, se avessimo, dopo Novara, disperato di noi e della patria, saremmo Ora una nazione ?
   La vera speranza fondasi sull'energia di carattere. Uno spirito forte spera sempre ed ha sempre cagione di sperare perchč conosce la mutabilitą delle cose umane e come facilmente possa una circostanza mutare il corso intiero degli avvenimenti. Uno spirito siffatto č basato altresģ sopra sč stesso ; non č ristretto in disegni parziali, in un oggetto particolare. E se nel-» 1' ultimo tutto perde, ei salva sč stesso, la propria integritą e il proprio valore. La speranza infonde Coraggio, mentre lo scoramento, la disperazione č il peggio di tutti i mali, č la rinuncia del bene, č l'abdicazione dell'anima, č la fuga codarda dalla battaglia della vita. E che altro mai č il suicida se non un Vigliacco che gitta le armi e fugge disperando da questa battaglia ?
   L'uomo inchina a sperare per natura e mal potrebbe reggere la soma delle afflizioni e dei travagli, cosi fisici come morali, se un sentimento indistinto in fondo dell'anima sua non gli dicesse che il domani sarą per lui pił felice dell'oggi, che avranno fine le sue pene, che troveranno ricompensa i suoi sudori. L'uomo di merito, dimenticato, posto in non cale, spera giustizia dal tempo ; l'uomo onesto, che patisce