LA FORTUNA.
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con questo ente immaginario rinnega Dio e sè medesimo : Nullum numen abest si sit prudentia, sed te nos facimus, fortuna, deam cceloque locamus, disse un autore pagano. E Bacone lasciò scritto che siccome la via lattea è un aggregato di nebulose, cosi la fortuna, di oscure virtù, le quali non hanno nome. Ad essa imputiamo il benessere degli altri, e per sè niuno mai se ne loda; perfidiando nel disconoscere le altrui buone e savie opere, come gli errori nostri o le colpe. Quindi ella sempre è posta in croce, Come disse l'Alighieri, il quale la seppe cristianamente deificare; e al suo solito guardando in su, intese bene anche la fortuna, ministra degli occulti giudizi di Dio a questo fine ordinata, Che permutasse a tempo li ben vani, Di gente in gente e d'uno in altro sangue, Oltre la difension dei senni umani. Ma il nostro povero senno, non che sapersi difendere si maraviglia goffamente dei frutti che vede perchè non sa o perchè dimentica quel eh' egli stesso ha seminato. »
Cessiamo adunque una volta di attribuire ad un fantasma i beni ed i mali di questa vita che dipendono in gran parte da noi. La sorte è come uno se la fa, è un proverbio che vale tutti i versi d' oro di Pitagora e che tutti dovrebbero aver sempre in mente. Sapete in sostanza che cos'è la fortuna ? La fortuna è il godimento con moderazione e lo- astenersi a tempo debito ; la fortuna è una buona e pura Coscienza, un buono e puro nome, 1' esser legato senza esser servo. La fortuna è un forte volere, un pronto approfittare, ora un aspettar paziente, ora un agir prontamente. La fortuna è un destriere che ci porta alla meta se le nostre mani ne sanno reggere e moderare con maestria le redini.