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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA SAPIENZA DEL POPOLO
   martire. Non1' contento poi quel fastidioso d' essere sempre a conquidere la povera moglie, andava tutti i giórni a far ricorsi al suo suocero e accusava la donna d'ogni sorta d'iniquità. Il suocero un giorno entrò nelle furie e disse al suo genero : « andate a dire a mia 'figlia che sono stanco di udire il bel-: l'onore che si fa; che se dà più occasione di lame»-tarsi al Mio sposo, se più m'arriva contro di lei il più piceo! ricorso, immediatamente la diseredo e mi rimarito ». Fu la mano di Dio; dopo quel giorno il querulo marito non trovò più nulla da ridire e quando parlar dovea di sua moglie la metteva al quarto òielo, aveva sposata una santa.
   Dos il» latino, vuol dire ugualmente dote e buona1 qualità. I romani, a-questa parola accordando uri doppio significato, vollero forse ugualmente dire che le buone qualità erano la miglior dote e che una' buona dote era una gran qualità. Il lirico latino credea che fosse la felicità somma bona domùs et placetis mulier. Sicuramente placens mulier è felicis* sima cosa, ma con la moglie'piacente si ceròhi ancóra di fare la buona casa, bona donus,
   FORTUNA E DORMI,
   Tutti indistintamente i popoli del mondo glorificano nei loro proverbi la fortuna Come fattrice principale se non unica dell'umana prosperità; e noi italiani segnatamente, usi in malora a farla brutta vita di Michelaccio, ad aspettar la -manna dal cielóy a far continuo assegnamento sulle vincite al lotto, ecc. Ma ha veramente così gran parte nelle umane cose quella ehe noi chiamiamo Fortuna ? I felici^ osserva uno scrittore, dicono che è cosa ideale, gli sventurati sostengono che tutto è opera di questa cieca deità ; i primi attribuiscono i loro lieti sucoessi al buon s^nno,