,230 LA SAPIENZA DEL POPOLO
Sono cose codeste che avvengono, non solamente In Francia, ma anche in Italia e in ogni paese cosi detto incivilito. L'uomo, ricco o no, se riesce a sposare una ricca che ama, o finge di amare, pe' suoi danari soltanto, che cosa fa ? Passata la luna di miele e sopraggiunta la luna rossa, come dice Balzac, il sor marito, co' suoi, se ne ha, e coi danari della moglie, se non ne ha, si regala una maitresse, o, Come diciamo più brutalmente noi altri, una mante-huta, e la siora moglie, novantanove per cento, gli gli rende pan per focaccia, e addio roba mia ! il matrimonio è bell'e ito.
Sarebb' egli a dire che nei matrimoni s'abbia a por mente alle qualità personali soltanto, fìsiche e morali, e a non tenere alcun conto della dote ? Adagio , Biagio ! io non dico già questo, e risponderà per me il brioso Pananti : Audiatur et altera pars, come dicono i legisti.
u So che chi si marita non dee far calcoli interessati, ma le virtù rimirar di colei, con cui si deve in sacro nodo congiungere; so' che il miglior tesoro di una buona moglie è l'animo onesto e gentile, che la cosa di maggior prezzo che una spartana portava ài suo sposo, era la castità delle donne del suo paese. Ma se uno che inclina a maritarsi, dee far più riflessioni e più calcoli, mi pare che un sacchetto d'oro sia d'un gran peso nella bilancia, che una ricca moglie possa chiamarsi una donna aurea e che una delle più belle doti possa esser quella che si chiama
Sositivamente e per antonomasia la dote. Madama i Sevignè, dolendosi del signor di Grignan che essendo in trattato di sposare la di lei figlia, sempre metteva in campo nuove pretese, diceva : « Come ? il signor di Grignan non è contento di diecimila scudi per dormire una notte con la mia figlia ? n poi soggiunse : u ma- una notte, due notti, dieci notti, cento