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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ,226 LA SAPIENZA DEL POPOLO
   splendentissimo sole non si degnerà riguardare l'argentea luna e le stelle ?... L'ape fa miele di tutti i fiori; Apelle formò la sua Venere delle perfezioni sparse di cento vaghissime donne ; vi sono tre grazie e beve muse.
   u Del resto vorrei sapere che voluttà suprema gu-stan certuni leggendo per la millesima volta un sonetto del Petrarca, una novella del Boccaccio ed anco un'ode d'Orazio. Un gentiluomo che non si era indebolita la vista a forza di leggere non solea prendere un libro che quando si pettinava. Quel libro che si ritrovava sempre lo stesso sulla tavola, sempre si apriva alla stessa pagina, che il gentiluomo leggeva sbadatamente, chiacchierando intanto col parrucchiere. Un amico avendogli un di fatto visita, gli domandò cosa leggeva di bello. Il gentiluomo gli diede il libro : — a Oh ! disse l'amico, è un autore stimatissimo, n — « SI, sì, riprese il gentiluomo, è un brav'uomo, ma si ripete un poco, n
   IL RISO FA BUON SANGUE.
   Questo proverbio, che ha varianti di molte in molte lingue, quali sarebbero: Chi ride, leva un chiodo alla bara — Chi ride, non pecca — Dio ama i ridi-tori, ecc., fu illustrato da par suo, ma brevissima-mente dal Giusti ; il perchè credo prezzo dell'opera aggiungere alle sue le seguenti elucubrazioni del succitato Pananti.
   u II riso, osserva Buffon, è la qualità distintiva dell'uomo. L' uomo solo ride fra tutti gli animali, signi-gnificando con ciò la gioia che inonda il suo cuore.
   u Hobbes ha torto di dire che il riso è figlio dell'orgoglio e che nasce da una comparazione a nostro favore con la persona della quale uno si burla. E l'orgoglio al contrario che non degna ridere o sorride