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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ,228 LA SAPIENZA DEL POPOLO
   DIO TI GUARDI DA CHI LEGGE UN LIBRO SOLO.
   Negli scritti ameni del dottor Filippo Pananti di Mugello trovo un' illustrazione saporita di questo proverbio :
   u Sono curiosi certuni, dic'egli, che hanno sempre il loro Orazio in tasca, il divino Ariosto alla bocca e Shakspeare in venti varie edizioni. Non leggono, non degnano leggere che un solo autor favorito, in cui trovan l'archetipo della scienza, il prototipo della bellezze e non stimano che chi ha letto il libro, come si dicea di quello di Rabelais. Rassomigliano a quel Califfo che volea bruciar tutti i libri per non lasciare che l'Alcorano.
   u So che non si ha da leggere moltissimi libri, ma molto i pochi buoni, multum non multa ; so che riguardare si debbono i libri come si fa degli amici, pochi ma ottimi ; ma non stimare che un autore non dà buon'idea dello spirito di una persona, come non la dà favorevole del cuore il non trovar che un solo uomo degno di stima e d'amore.
   u Ma, dicono quei tali, vi sono tanti libri cattivi; il nostro gusto è finissimo, non vogliamo che il vero bello, il perfetto; non possiamo soffrire il mediocre; quando si è nutriti d'ambrosia non si posson gustare i grossolani alimenti. Tanta delicatezza per altro; piuttosto che un gusto, un tatto sì fino come pretendono essi, potrebbe esser sofisticheria, stitichezza, e potrebbero quei signori rassomigliare a quei malati che hanno alterato lo stomaco e sono ridotti alla cura lattea.
   u E chi sa che non sia un' astuzia di certuni il limitare così la loro lettura, il mostrarsi tanto difficili nella scelta del solo libro che degnan leggere ed apprezzare. Copron così la loro pigrizia e forse la