I SUBITI GUADAGNI.
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come vorrebbero i poeti ; o che tutto l'oro sguscia, come neve sfatta, dalla mano del ladro che lo strigne.
Pur troppo, le ricchezze improvvise, i subiti guadagni che vediamo così frequenti a' dì nostri, raro è sien frutto dell'abilità non iscompagnata dall'onestà; il più sovente la fonte «dello arricchir subitaneo è una pozzanghera. Ma è sempre vero però che il reo guadagno porta con sè la sua nemesi. E sempre vero, e l'esperienza tuttodì lo dimostra, che chi arricchisce rapidamente per arti illecite inchina generalmente a scialacquare, convinto com' è che ei potrà sempre procacciarsi con queste arti nuove ricchezze. I ladroni, i briganti, i truffatori, i borsaiuoli, le cortigiane in voga, i biscazzieri hanno per solito le mani larghe e bucate. Ma il guadagno onorato, il guadagno stillato dal sudor della fronte non è subitaneo, e appunto perciò ha in sè quel carattere di durabilità e permanenza che è proprio del vero bene e delle cose che procedono per gradi. Chi ruba adunque ben può far la roba, ma, novantanove per cento, la non gli fa prò' ; e chi lavora, se fa la gobba, il che non è vero sempre, fa anche la roba, purché voglia sparagnare, e la fa con onore e durevolmente»
TUTTO È FUMO E VENTO, FUOBCHÈ L'ORO E L'ARGENTO.
Pecunia regina mundi, e anche i proverbi sono i suoi umilissimi servitori. A ben due mila assommano i proverbi di tutti i popoli in lode e glorificazione del dio quattrino, che ho già raccolto e pubblicherò separatamente col suo bravo commento. Per ora ho acciuffato quest'uno e vo' provarmi a metterlo al ¦crogiuolo della morale, pur per mostrare che i proverbi in encomio dell'oro non sono tutt'oro di coppella.
Che i danari sieno il primum mobile non è bisogno sprecar fiato a provarlo e basta dare un' oc-