l'egoismo.
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all' uno od all'altro di questi due fini i più grandi interessi del sovrano e dello Stato.
« Questa prudenza dell' egoista si divide in molte specie, tutte più perniciose una dell'altra. Ora è la prudenza del topo che abbandona la casa che sta per crollare; ora quella della volpe che snida e caccia il tasso dalla buca che si è scavata ; allo volte anche quella del coccodrillo che piange quando vuol divorare. Ma ciò che non bisogna dimenticare si è che questi uomini che sono per tal modo amanti di sè medesimi senza aver rivali, genere di carattere attribuito da Cicerone a Pompeo, finiscono d' ordinario per dare in cenci nei loro disegni e dopo avere per tutta la loro vita sacrificato soltanto a se stessi, finiscono per essere eglino stessi vittime immolate all'incostanza della fortuna, a cui non pertanto da-vansi a credere aver tarpato le ali mediante la loro prudenza interessata, n
L'egoismo adunque è anche un cattivo calcolo in fin dei conti, e l'uomo, giovando ad altrui, viene indirettamente e in fondo in fondo a giovare a sè stesso. Ciò baBta di per sè a porre a nudo la fallacia del proverbio ingeneroso che : II primo prossimo è sè stesso.
TRIBOLO COMUNE, MEZZO GAUDIO.
Questo proverbio che il - Giusti registra con la variante : Mal comune, mezzo gaudio, ma eh' io ho spesso e sempre udito sulle labbra del popolo nella forinola suddetta, fu illustrato brevemente da esso Giusti, e da par suo, nella maniera seguente :
u Dappoiché so almeno in parte cos'è la vita, non ho mai potuto udire questo proverbio senza fremere d'indignazione. Esso di certo è uscito di bocca a qualche uomo crudele o insensato. L'aspetto di tutti