le apparenze.
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seppia, non schizza versi e periodi di colore tetro e vi si nasconde. Per questo i geroglifici morali di certuni si riducono a un indovinala grillo, n
Questo per i libri infrascati ; ora sentite un po' que-st'altra tirata d'un altro toscano nel Piovano Arlotto di buona memoria: u Oh secolo d'ogni grandezza 1 delle grandi scoperte e delle grandi imprese, de'grandi eserciti e de'grandi debiti e de'grandi imprestiti e delle grandi transazioni e de'grandi capitali e de'gran Sardanapali e de'grandi mariuoli; secolo delle grandi macchine, onde tutto può farsi a macchina e perfino studiare ed imparare a macchina ; secolo in cui tutto inclina al barcamenare e al benestare; nel quale ógni cosa è stata portata dall' a-stratto al concreto, dal fantastico al reale, dallo spirituale al materiale; secolo felice in cui tutta la scienza politica ed economica è stata ridotta alle-semplici ed infallibili quattro regole dell' abbaco: sommare, sottrarre, moltiplicare e dividere, e che vediamo applicate con una precisione ammirabile; secolo in somma di ogni meraviglia e di ogni eccellenza e.....(m'ero scordato del meglio) della più
grande ciarlataneria! ».
E così tutti van ricantando che è un secolo di ciarlatani! Ma i secoli passati o eh' eran forse diversi dal nostro? E l'arte del darla a bere e del parere contraria all'essere non è ella antica quanto il serpente che appostato in sulla frasca vendè lucciole per lanterne alla prima mamma, come fanno appunto al dì d'oggi le sue figliuole? Lasciatemi tradurre qui un brano del mio divino Shakspeare:
u II mondo si lascia sempre ingannar dall' orpello. Nella legge, qual argomento vizioso e corrotto che-esposto da una voce abile e seducente, pon attenui le sembianze del male? Nella religione qual error condannato che qualche fronte austera noi redima,