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le buon vino. 185
scapito dellq, cosa pubblica, come gli italiani continueranno a bestemmiare e sparlare dall'Alpi al Lilibeo in barba alle mie ciancie.
IL BUON VINO NOI*- HA BISOGNO DI FRASCA.
Che dicesi anche La buona roba si loda da sè stessa, •e .amendue stanno a significare che la virtù ha il «uo valore in sè e per sè, e che la bontà e l'eccellenza interne non abbisognano di orpelli esterni. ¦Se il vino è buono e genuino, in questi tempi di critogama e di adulterazione universale, si raccomanda bastantemente da sè senza insegna o frasca, al palato ed al consumo di quanti, avendolo una volta assaggiato, non sono così minchioni di andare in cerca di vino intrugliato sotto una bella frasconaia. Somigliantemente , se un avventore si è trovato ben- servito in un fondaco , in una bottega, in una fabbrica ci torna, senza che occorrano tanti zimbelli ed adescamenti, e gira largo da tutte quelle botteghe di cui le insegne sfarzose non impaniano se non i gonzi e non valgono per gli oculati a mascherare il vino scadente, vale a dire la rea qualità delle merci e, per giunta alla derrata, l'esorbitanza dei prezzi. Ma il senso morale di questo proverbio s'ha a cercare fuori delle osterie e dei fondachi.
Non solamente tutte le cose buone, anco le buone persone non hanno bisogno di frasca, nè le belle faccie •di belletti, cosmetici e nei. 11 perchè, se inciampate un zerbinotto soverchiamente lisciato o profumato, o in una donna spocchiosa, rigonfia e tutta in ghingheri, novantanove per cento la frasca vuol far passate il cattivo vino. In' questi tempi di apparenza, di orpello, del darla a bere, pochi son quelli che sfuggono a questo proverbio'.