180
la. sapienza del popolo
Se la tua religione impone a te il dovere di assassinarmi, la mia a me comanda di perdonarti.
E il miglior modo di punire coloro che ci offesero non è forse quello di farli arrossire di averci offeso ingiustamente ? Non è un distruggere i nostri nemici, facendoli diventar, perdonando, amici nostri ? Ma non basta perdonare, bisogna anche dimenticare, sbugiardando quell' altro proverbio : Si perdona ma non si scorda, chè chi perdona senza dimenticare non perdona che a mezzo. Nè deesi solo dimenticare l'offesa, ma bisogna anco beneficar l'offensore; ecco l'apice della virtù, l'essenza del cristianesimo !
Un uomo dabbene aveva tre figliuoli fra' quali divise la «ua eredità. Rimaneva un diamante di gran valore che il padre volle toccasse a quello dei tre fratelli che nello spazio d'un anno avrebbe fatto l'azione più bella e generosa. I tre fratelli partirono e tornarono al termine stabilito. Il primogenito disse: u Durante la mia assenza uno straniero mi confidò tutti i suoi averi ; non v'era altra malleverìa che la mia parola, ma io gli ho tutto scrupolosamente restituito n. u Hai fatto quel che dovevi fare, rispose il padre, e avresti commessa una rea azione diportandoti diversamente, chè la buona fede e la probità sono un obbligo sacro ; la tua azione non è che un atto di giustizia, ma non un' azione ge* nerosa. n
Il secondogenito parlò così : a Io mi trovava sulla riva d'un gonfio torrente e vidi cadervi un fanciullo che stava per affogarvi, quando mi gettai nell'acqua e lo Balvai a rischio della mia vita. » u Questa, rispose il padre, chiamasi umanità, non è una generosa azione, n
Il terzogenito narrò allora come gli fosse accaduto vedere il suo mortai nemico addormentato sull' orlo di un precipizio, ove il menomo movimento lo avrebbe