il perdono
del perdono. Anche i pagani intuivano quefeto cardine precipuo del cristianesimo, e Giovenale esaltò il perdono, dannando il suo contrapposto, la vendetta, in quelle parole: Infirmi est animi exiquique voluptas ultio. Labieno, passando dal campo di Cesare a quello di Pompeo vi lasciò tutte le sue ricchezze ; Cesare gliele rimandò dicendo: Ecco come si vendica Cesare.
Delle ingiurie il rimedio è lo scordarsi, dice utì altro proverbio italiano, ed un terzo, che abbiam comune coi tedeschi: Perdona a tutti ma niente a te ( Verzeih dir nichts und andern viel) deriva, se non vo errato, da Publio Siro. Non men bello è l'inglese: Dimenticare un'ingiuria è la miglior vendetta (To forget awrong is the best revenge). u Con'tutto che, dice Shakspeare, i loro oltraggi mi colpiscano al vivo, non pertanto io mi schiero con la mia più nobil ragione contro l'ira mia: l'azione più rara sta nel perdono e non nella vendetta, n
Il distintivo d'una grand'anima, osserva Uno scrittore moderno italiano, è una facile indulgenza, una generosa disposizione al perdono. Quanto è più grande il nostro potere, tanto, meno si deve farne terribile uso. A coloro che il consigliavano a profittare della sua regal podestà per vendicarsi di quelli che lo avevano oltraggiato quando non era che semplice duca-, quel re francese, che meritossi il sopranome di Padre del popolo, rispose nobilmente: «Un re di Francia non si vendica dei torti fatti al duca d'Orleans, n
— Che male ti aveva io fatto che volevi darmi la morte ? — chiese il duca di Guisa all' ugonotto Poltro t.
—- Tu non mi hai fatto alcun male, ma la mia religione mi comanda di ucciderti — rispose 1' ugonotto. A cui il duca :