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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'avarizia.
   17i
   di presente. E perciò questa necessità crescerà Col nostro avere e questa tentazione, anzi che provvedere alle nostre necessità, le rende infinite. E colui che avendo redato mille lire di rendita annua non si accontenta di vivere con esse, incontrerà la stessa difficoltà quando ne avrà dieci mila, e a somiglianza del cervo ferito, ei non fugge dal • dardo ma se lo porta con sè. Noi non siamo che amministratori, e l'amministratore non dee lagnarsi di non avere maggiori beni da amministrare ; ma dee por cura di bene amministrare quel che gli fu affidato, di che nè il suo padrone nè il mondo potranno mai biasimarlo.
   Degli avari narransi di molti aneddoti quanto vergognosi altrettanto ridicoli. Ne scerrò alcuni in saggio. Un avaro moribondo aperse i languidi occhi e vedendo ardere una candela benedetta la spense per risparmiare coli' ultimo fiato che aveva in corpo e spirò. Un altro avaro, per economia d'inchiostro, non metteva il punto sopra la lettera i. Facendosi prendere la misura d'un abito, un terzo avaro, ritirava a sè il fiato per restringere il vèntre ed impiegar meno panno. Un quarto aveva ordinato a un suo servitorelìo di far certa commissione pel giorno seguente, ma levatosi poi di buon mattino, egli stesso fece da sè quell' affare. Il servo sbalza da letto, si veste, ma non trova più le sue scarpe. Torna il padrone e gli dà una ripassata co' fiocchi. Il servo lo guarda esclamando : — Ah ! siete voi che avete prese le mie scarpe ? — E il padrone di rimando : — Credi forse, minchione, che quando io fo le tue faccende voglia logorar le mie scarpe ? — Lo stesso avaro, divenuto cieco, forse a furia di contar monete d'oro abbaglianti, andò a trovare un rinomato oculista e chiestogli quanto ci voleva per farsi far® l'operazione della cataratta, s'ebbe in risposta : ciò-