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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   superbia e ignoranza.
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   «ragione di andar superbo di qualsivoglia altra cosa. Arkwright, che inventò la spinning-jenny, fece per molti anni il barbiere in una città di provincia: non pertanto, mentre affilava il rasoio, ferveva già nel suo cervello quella macchina meravigliosa che contribuì alla ricchezza e potenza dell'Inghilterra ben più -assai di tutto l'orgoglio della sua numerosa aristocrazia.
   Noi'dobbiamo andàr cauti e ribadati nello avere a vile o sprezzare i nostri simili. Se non li conosciamo, non abbiamo alcun diritto di profferire una sentenza precipitosa ; se li conosciamo, essi ponno scoprir difetti in noi stessi. Non c' è grand'uomo, dicono i francesi, dinanzi al suo cameriere. Che cos' è dunque che costituisce la differenza? Il vestire, e la superbia. Ma quegli si accosta più al grand'uomo che men si distingue pel primo ed è più scevro della «seconda. Se ci facciamo a conversare in termini uguali con gli infimi del. popolo troveremo in noi ben poca superiorità sopra di essi.' Se sappiamo quel ch'essi non sanno, eglino da canto loro sanno quel che noi non sappiamo. In generale coloro che fanno 3e cose per altrui conoscono codeste cose più addentro di coloro per cui le fanno. Un mozzo di stalla od un groom conosce i cavalli meglio, che non li conosca il *buo padrone ; éi li cavalca anche con maestria; ma uno va prima e l'altro dietro, ecco la differenza! Quindi le forme e le cerimonie inventate per conservare inviolato il circolo magico delle preminenze e delle alterigie sociali.
   La superbia si sazia presto di tutto, fuorché della «ua ombra, il servilismo: ma com' è povero un trionfo che ottiensi soltanto escludendo ogni rivalità comunque remota! Sol chi non isdegna competere (l'unica vera prova del merito), chi sfida altrui a paragone è animato da maschia, lodevole ambizione;