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la. sapienza del popolo
rivolgimenti e le guerre recenti bea avrebbero potuto distruggere momentaneamente il nostro commercio e l'industria, senza ridurci però alle dure strette in cui ci troviamo. Approfittiamo almeno della lezione e figgiamoci tutti, governo e popolo, bene in mente che l'Italia non uscirà mai di stento se non mediante il rifiorimento della sua agricoltura e che l'agricoltura non rifiorirà mai se il governo non la proteggerà, sgravandola almeno di quelli enormi balzelli onde l'ha così improvvidamente schiacciata.
Ed ora due parole a te, mio buon popolo agricola. Chi ha terra, ha guerra, è vero, e lo impari tuttodì a tue spese; ma c'è anche un-altro proverhio francese che ho già citato: Tant vaut l'homme, tant vaut sa terre (tanto vai l'uomo, tanto vai la sua terra), vale a dire tu devi industriarti di ricavare con maggior solerzia, con metodi migliori di cultura, con bonificazioni, drenaggi e che so io un maggior prodotto dalle tue terre. Rammentati che un altro proverbio danese ammonisce che: Pel porco pigro la* terra è sempre diacciata; che: Il buon lavoratore rompe la cattiva annata ; che : Lavoratore buono , d'un podere ne fa due ; cattivo, ne fa un mezzo ; che : La vanga ha la punta d'oro; e che: Terra coltivata, raccolta sperata.
Sopratutto poi ti stia fitto bene in mente questo: Chi ha zolle, stia con le zolle, e non seguitar le pedate di tanti campagnuoli illusi che abbandonano il poderetto paterno, perchè ci si ha a sudar troppo campando male, e traggono nelle città nella speranza di legarvi le vigne con le salsiccie. Figliuol mio, è meglio sudare e campar male sul suo, che sudare e campar peggio sull'altrui e il più delle volte non trovar da campare se non alla maniera degli oziosi e dei bricconi!