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la. sapienza del popolo
paura di sgarrarla, il secolo delle guerre e.... dei debiti! Lasciamo stare gli individui impegolati più. o meno in questa mala pece e veniamo giù giù agli Stati, alle provincie, ai comuni; mi fate celia! i milioni son diventanti spiccioli e chi ha da aver si scinga.
Ma i proverbi, che la sanpo lunga, hanno posto da gran pezza sull' avvisato uomini e governi a non impelagarsi nel mare dei debiti, donde non è poi cosi facile uscir del pelago alla riva. Sentite piuttosto: Chi non ha debiti, è ricco — Chi paga debito, fa capitale — È meglio dare, che avere a dare — I debiti e i peccati crescono sempre — È meglio pagare e poco avere , che molto avere e sempre dovere — I debiti non si scordano mai — Chi gli ha da avere, li vuole — Il debito ammazza l'uomo — Debito vecchio non arrugginisce — I debiti non son lepri — Il debito arriva in casa prima del pane — Debiti e cancri, mali insanabili — I debiti'sono l'erede piò, prossimo — Debitore, mentitore — Niuno ha piò, debiti del signor Ciascuno, e via dicendo. Che ve ne pare? Non ve la cantano su tutte le solfe che il far debiti è una gran brutta cosa e che tosto e tardi vi riducono a far delle gran brutte figure?
Sentite ora un po' un moralista di baldacchino, Samuele Smiles, nell'aureo suo libro: Chi si aiuta Dio l'aiuta. —' u II debito annichilisce la stima che l'uomo dee avere di sè medesimo, lo pone in balia del suo bottegaio o del suo servo e lo rende schiavo per molti rispetti, essendoché ei non possa più vantarsi padrone di sè stesso e guardare in faccia il mondo. E anche assai malagevole all'uomo stretto dai debiti esser veridico, onde fu detto che la menzogna cavalca in groppa al debito. Il debitore è in fatti obbligato a trovar scuse ogni poco e pretesti d'ogni maniera per acquetare e tenere a bada il creditore e per protrarre a tempo indefinito la restituzione