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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA. SAPIENZA DEL POPOLO
   Ed è strano il pensare che molti di coloro che continuano a schernire medici e medicine sono poi pronti ad ingollare ad occhi chiusi e con la fede di un turco le droghe dei cerrettani e i lattovari delle donnicciole? A costoro quadra a capello il proverbio tedesco: Chi compra la sua medicina dalle donnucole la paga con la vita.
   Per avere in tasca il medico bisogna sapere (il che è assai facile ) e volere ( questo è il difficile ) conservare la sanità. Ciascuno a guarani anni è un pazzo o un medico, dicono gl'inglesi per significare che ciascuno dee conoscere a quell' età, in cui cominciano i malanni, quel che gli nuoce e quel che gli conferisce.
   Perchè basta più una conca fessa che una sana, vale a dire perchè un malsano vive talora più d' un sano? Perchè va ribadato, tien l'occhio alla penna e si guarda bene da ogni eccesso. E se cosi facesse ogni sano, i medici sarebbero costretti a levar la frasca e gli speziali a chiuder bottega.
   UNA BUONA COSCIENZA È UN BUON GUANCIALE.
   La coscienza, a sentire e anche un po' al vedere, la non è più roba di stagione e de' tempi. Quella coscienza che i latini chiamarono stupendamente il Dio dell!uomo: Conscientia hominibus Deus est, e che costituisce il suo più grande attributo, la moralità, vogliono alcuni la s'abbia a cercare da'ferravecchi fira le sferre e le anticaglie, ma non più nel consorzio civile. Se così fosse , poveri a noi! È il vero che i nostri vecchi avevano più coscienza che scienza, mentre noi moderni, viceversa, abbiam più scienza che coscienza; ma quest'ultima non muore mai e, volere o nòni volere, la si abbarbica tenacemente all' uomo , come l'colera all' olmo , non lo lasciando
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