PROVERBI SULLE LITI.
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La metà è più dell' intiero, che par paradossastico, ma che, nel caso' nostro, non fa una grinza.
Io so bene che finche al mondo ci sarà il mio e il tuo, ci saranno liti, avvocati, procuratori e gonzi e cocciuti da scorticare. Ma il popolino si attenga a' suoi proverbi che valgono tutti i codici del mondo, ed alla sua sapienza ereditaria che vai tutte le ritortole e le gherminelle dei curiali. Le leggi sono fatte pei Urlanti, dicono gli inglesi; Pel galantuomo non ci son leggi, soggiungono i tedeschi; lasci dunque che chi pesca nel torbido si diverta con le leggi e con le liti e se ne stia pago del suo a casa sua.
Che se fosse tirato proprio pei capelli a litigare, prima di andar dall'avvocato vada dal conciliatore, e novantanove per cento se ne tornerà convinto a prova che: E meglio un magro accordo che una grassa sentenza ; proverbio che vorrei vedere inscritto sull'uscio di tutte le sale ove i conciliatori esercitano il loro filantropico uffizio.
CHI A' MEDICI SI DA', A SÈ SI TOGLIE.
La sanità è la prima ricchezza dell'uomo, segnatamente dell'uomo del popolo che non ha che le sue braccia. Ciò è chiarito dai proverbi di tutte le nazioni: Primum recto valere, dicevano i latini; Chi ha la sanità, è ricco e non lo sa; ovvero: Chi è sano e non è prigione, se si lamenta non ha ragione, di-ciam noi italiani; e i francesi: Chi non ha sanità non ha nulla e chi ha sanità ha tutto; e gli inglesi: La sanità è una gran ricchezza; ovvero: La sanità vai piò, della ricchezza; e i tedeschi: Chi è sano non sa quanto sia ricco; ovvero: Sano e libero, che vuoi di più? e gli olandesi: La sanità è moneta sonante; e i boemi: La sanità vai più che Voro e i possessi, ecc.; e gli arabi finalmente, nel loro linguaggio orientale,