138
LA. SAPIENZA DEL POPOLO
concordia delle pietre), che significano in buon volgare : le vostre liti mi fa stare in barba di micio. Nessun buon avvocato piatisce mai, e sì che avrebbero buono in mano, perchè: E cosa difficile litigar contro un avvocato. Un famoso giureconsulto inglese, lord Mansfield, ebbe a dire che se qualcuno pretendesse da lui un campo glielo cederebbe anzi che litigare, purché stesse zitto. Un altro giureconsulto inglese co' fiocchi, il lord cancelliere Thurlow, la pensò diversamente e nel suo caso l'eccezione prova la regola. Egli s'era fatto costrurre per contratto una casa, ma mentre la si stava fabbricando ci volle fare, come suole, alcune variazioni sul disegno statuito, che non voleva poi pagare. 11 costruttore gli appiccò lite ed ottenne una sentenza contro di lui, di che si corruccio sì fattamente che non pose mai più piede in quella casa, monumento della sua cocciutaggine e del suo meritato castigo. Ora, dico io, se gli avvocati, che la sanno lunga, sono restii al litigare, e perchè mo'noi, di pasta grossa in queste faccende, andremo a cozzare col capo in sacco con le pandette e i codici?... E che dir di coloro che tornano al vomito come i cani, vale a dire che, non paghi d'una legnata se ne succiano due, e, perduta la lite, se ne appellano? A costoro raccomando meditar per bene ,quest' altro proverbio :
Chi ha la sentenza contro e se ne appella,
A casa porta due triste novelle.
La rima non combacia gran che, se volete, ma il senso vale tant'oro.
Che un magro accordo sia preferibile ad una grassa sentenza è una verità così palmare, così antica ed universale che lo stesso Esiodo , antichissimo fra i poeti, ammonì il fratello a preferire un accordo amichevole ad una lite e legò al mondo questo proverbio :