Stai consultando: 'La sapienza del popolo spiegata al popolo I proverbi di tutte le nazioni', Gustavo Strafforello

   

Pagina (137/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (137/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   TEOLOGIA DEI PROVERBI.
   litì
   greca sapienza, altri inchina a credere alle volte che la fede in una impreteribile retribuzione divina, in una Nemesi inesorabile, come la chiamavan, gli antichi, fosse ben più forte e profonda nei tempi primitivi del paganesimo che non in questi nostri di cristianesimo slombato e, sto per dir, boccheggiante.
   Anche certi proverbi che hanno acquistato un uso il quale pare accoppii ad un'ora il triviale e il profano son ben lungi, chi si faccia a sviscerarli addentro, da essere triviali o profani. In grazia di esempio, il seguente che suona spesso giocosamente sulle nostre labbra : Parla del diavolo e vedrai spuntar le sue corna, o come dicono i tedeschi : Dipingi il diavolo sul muro ed apparirà immediatamente, contiene una verità seria ed importante, un'ammonizione solenne contro un trascorso pericoloso, vo' dire, la curiosità del male. Fu spesso osservato, ed è un fatto psicologico assai curioso, che havvi in un gran delitto una tendenza a riprodursi, ad evocare, vale a dii-e, altri delitti della medesima specie: ed il male di cui udiamo o leggiamo può trovare un eco pericoloso nei penetrali dei nostri cuori. Questo pericolo è prudenza insieme e saviezza evitare, segnatamente quando nè il dovere nè la necessità ci obbligano ad esporci ad esso. E perciò saviezza non parlar del diavolo per tema non apparisca, in altri termini non rimescolare il male affinchè non ci si appiccichi addosso. u Sono d'accordo con voi, dice profondamente Niebuhr in una delle Bue lettere, che è meglio non legger libri in cui si fa la conoscenza del diavolo n. Un'illustrazione notevole a questo proverbio così interpretato trovasi nell'ammonizione data ai figliuoli d'Isdraelle di non ricercare, come le genti che dimoravano prima di essi in Canaan, servissero i lor dii, con quali crudeltà, con quali impurità abominevoli, se non volevano esporsi al pericolo di rimaner