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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA. SAPIENZA DEL POPOLO
   della così detta moralità prudenziale, ed accorta; e se noi li accettassimo come contenenti l'intiero circolo dei fini dell'onestà o di altra diretta condotta, nulla potrebbe esser peggiore o più att$ ad abbassare la misura morale delle nostre vite. Colui che si risolve ad essere onesto perchè, e solamente perchè, questa è la miglior politica, malagevolmente durerà ad essere onesto. Ma il proverbio non pretende usurpare il posto di una regola etica, nè presume atterrare la legge superiore che dee spingerci all'onestà ed alla dirittura, per porsi in suo luogo ; esso dichiara soltanto che 1' onestà, la cosa retta in sè e per sè, è perciò anche in questo mondo, la cosa più savia e conveniente. Nè dobbiam noi, aggiungerò, sprezzare la moralità prudenziale, simile a quella incarnata in proverbi simili a questo. I motivi che suggerisce sono aiuti alla virtù debole e tentata e ponno porgere grande assistenza ad essa in qualche momento transitorio di tentazione violenta, per quanto possano essere considerati poco valevoli a render continuatamente gli uomini, anche esteriormente, retti e giusti. Oltre di ciò non voglionsi sentenziare egoisti quei proverbi che annunziano egoismo; salvo che ciò facciano o manifestamente raccomandandolo quale una regola o massima della vita, o, se non così, però con compiacenza e soddisfazione evidente nell' annunzio che fanno, ed in questo modo più coperto e, per avventura, più pernicioso pigliando parte al male che proclamano. Sonvi proverbi dimolti che un amante della sua razza sarebbe lietissimo se nulla vi fosse stato al mondo che li giustificasse o provocasse; essendoché le convinzioni che esprimono e le esperienze su cui fondansi, abbiansi a considerare come poco complimentose all'umana natura : ma ponendo mente che essi esprimono quello che è, comecché possiam de» siderare non sia, vano sarebbe bramare non esi-