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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MORALITÀ DEI PROVERBI.
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   ristretto, a sè stesso soltanto. E non pertanto che cosa varrebbe mai quella carità che non cominciasse in casa propria, che non osservasse l'ordine, la proporzione e la graduazione decretate da Dio , dalla natura e dalla società ?
   Non per nulla fummo aggruppati in famiglie, vicinati , nazioni ; e colui che non vuol riconoscere certe persone essergli provvidenzialmente più accoste delle altre, che crede essere un cosmopolita senza essere un patriota, un filantropo senza amare di preferenza coloro che gli sono uniti come che sia più strettamente, che vorrebbe avere per tal modo una circonferenza senza un centro, quegli inganna il suo proprio cuore ; ed affermando che tutti gli uomini gli sono cari ugualmente, altro non afferma in so -stanza se non che gli sono tutti ugualmente indifferenti. La casa, la famiglia sono, come dire, il focolare in cui ardono, alimentandosi, quelle affezioni che dilatansi poscia di fuori in un circolo più ampio; e la carità che non si esercitasse in atti di affezione e di amore nella cerchia angusta della casa, spegne-rebbcsi intieramente fuori di essa. Per divampare poi anche di fuori, la carità dee cominciare in prima a casa sua.
   Sonvi anche proverbi i quali, da un altro punto di vista, possono parere di stampo ignobile ed atti ad abbassare il tono di moralità fra coloro che li ricevettero ; proponendo, come fanno, fini secondari e per conseguenza non lodevoli, ad azioni che si dovrebbero compiere per nobilissimi fini. Tale sarebbe a cagion d'esempio, il seguente: L'onestà è la miglior politica; dove commendasi l'onestà non per sè stessa, e perchè è giusto, ma perchè è cosa prudente e politica, vale a dire vantaggiosa in questo mondo. Ora havvi senza dubbio non pochi proverbi che muovonsi, a somiglianza di questo, nella sfera