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LA. SAPIENZA DEL POPOLO
sè è ben lungi da esser tale. Quest'egoismo, questa durezza non istanno nel proverbio di prima intenzione, sì soltanto per nostro abuso ; e in molti casi queste due cose, il proverbio stesso e l'uso ordinario di esso, voglionsi separare accuratamente l'uno dall'altro. In grazia di esempio se i proverbi: Chi ha fatto il male faccia la penitenza •— Chi soffre, sei merta — Chi mal semina, mal raccoglie, e simiglianti adoperansi per giustificarci allorché ci ricusiamo di aiutare, quanto è da noi, i nostri simili e salvarli dalle conseguenze della lor propria follia od imprudenza od anche delitto : allora può dirsi che son male adoperati ; e poi chi sono quelli fra noi che non sarebbersi trovati a mal partito se altri si fosse diportato verso di noi nello spirito di questi proverbi mal applicati; se avesse ricusato mitigare per noi, per quanto poteva, le conseguenze dei nostri errori? Ma se si prendono i proverbi surriferiti nel loro vero senso, quali annunziatori familiari di quella legge di retribuzione divina nel mondo in virtù della quale l'uomo è rimeritato secondo le sue opere, chi potrebbe contraddire ad essi ? E che altro affermano se non ciò che afferma eziandio ogni pagina della sacra Scrittura, ogni avvenimento nell' umana vita, vale a dire che l'ordine eterno dell' universo non può essere impunemente violato, che gli uomini come fanno così hanno perpetuamente, e che nella loro istoria noi possiam leggere il loro giudizio ?
La carità comincia a casa propria, come dicon gli inglesi (Charity begins at home) o II primo prossimo è se stesso, come diciam noi nell'istesso senso, è il più ovvio e il più familiare di questi proverbi, egoisticamente abusati. Esso può divenire e diviene in fatto assai spesso, la scusa dell'egoista che ricusa assistenza a tutti, tranne a que' pochi che formano la sua famiglia, la sua casa, ed, in senso vieppiù